Disidratazione e dieta coerente con la prevenzione e terapia
Nella disidritazione è utile la dieta coerente per modificare quelle abitudini alimentari che la favoriscono e misurare nel singolo il turn overe idrico giornaliero. La temperatura esterna elevata tipica della stagione calda esercita una notevole influenza sugli stati di disidratazione involontaria e di perdita di elettroliti. Tutte le fasce della popolazione sono soggette al rischio, considerando anche come le condizioni climatiche siano negli ultimi anni caratterizzate da più ampie e repentine escursioni termiche. La disidratazione è misurabile come perdita di acqua corporea, TBW o Total Body Water nell’esame di composizione corporea e può verificarsi maggiormente in un soggetto privo di adattamento climatico. La disidratazione è connessa anche alla scomparsa della primavera, quale stagione che permetteva un graduale adattamento alle esigenze di termoregolazione tipiche dell’estate e i viaggi intercontinentali che espongono ad adattamenti biologici bruschi e spesso non sufficienti. In un ambiente molto caldo, la popolazione anziana si trova a correre un elevato rischio di disidratazione. Altrettanto non è infrequente il medesimo rischio disidratazione fra i bambini, particolarmente soggetti a questa problematica giacché caratterizzati da un rapporto tra superficie corporea e volume corporeo meno favorevole che nell’adulto.
La disidratazione coincide anche con l’ abitudine culturale a bere. Questa abitudinedipende certamente dal fatto che in Europa sono diffusi risentiti di fame, ma meno risentiti di sete. I nostri antenati sono deceduti spesso per fame e raramente per sete. Inoltre una volta assunta l’abitudine a bere poco, lo stimolo della seta tende a scomparire, con lo stesso “spegnimento” a livello neurologico che caratterizza la scomparsa della fame nel digiuno prolungato. La diffusa inappetenza nei confronti dell’acqua concorre insieme con altri fattori nel far si che in generale la grande quantità di acqua ed elettroliti persi durante una giornata calda non siano reintegrati.
Nella dieta un bilanciamento stagionale delle sequenze nutrizionali misurate per il paziente con indicazione anche del corretto turn over idrico e di eventuale integrazione elettrolitica sono pertanto un requisito essenziale per il mantenimento della salute e il trattamento della disidratazione. L’assunzione di soluzioni contenenti elettroliti, vitamine e carboidrati, contrasta in certi casi il rischio di disidratazione in modo sensibilmente più efficace rispetto alla semplice acqua. In dieta il monitoraggio bioimpedenziometrico dell’idratazione corporea con la misurazione degli elettroliti è un metodo fondamentale quando si debba valutare la strategia nutrizionale per il singolo paziente, tale da favorire gli adattamenti alla stagione calda. La sequenza nutrizionale e l’integrazione per le stagioni calde devono essere caratterizzate da un ideale bilanciamento di acqua, microelementi, minerali e vitamine.
A proposito del rischio disidratazione, è opportuno ricordare come siano maggiormente soggetti alle problematiche correlate anche i soggetti affetti da disturbi cronici di qualsiasi natura. Anche i pazienti affetti da sintomi vaghi e aspecifici MUS, Medically Unexplained Symptoms meritano pertanto maggiore attenzione. Per la misurazione nel singolo paziente dei parametri necessari, la dieta adotta la diagnostica bioimpedenziometrica della composizione corporea. L’esame è privo di effetti collaterali, rapido e ben tollerato da tutti i pazienti.
La perdita di acqua si evidenzia nell’analisi di composizione corporea tramite il parametro TBW Total Body Water. Tale perdita di acqua totale comporta anche un’alterazione bioimpedenziometrica misurabile del corretto rapporto tra acqua intracellulare ICW, IntraCellular Water ed ECW, ExtraCellular Water. Le retroazioni sono dirette sulla massa magra mentre le retroazioni ormonali sull’asse HPA causano un’alterazione del ritmo circadiano del cortisolo. La conseguente situazione di catabolismo della massa magra FFM Fat Free Mass determina un versamento dei fluidi cellulari nell’ambiente extracellulare in seguito alla rottura della membrana cellulare e comporta pertanto la perdita del valore in percentuale dell’ICW in favore dell’ECW. Secondo la dieta questo coincide a livello clinico generalmente almeno con la presentazione da parte del paziente dei MUS Medically Unexplained Symptoms ovvero i sintomi vaghi e aspecifici di medicina generale.
Il bilanciamento di questi parametri per favorire gli adattamenti alla stagione calda è obiettivo della terapia o dell prevenzione che può includere oltre la dieta anche altri presidi curativi. L’analisi di composizione corporea valuta il turn over idrico del paziente ottenuto sommando l’acqua consumata per la traspirazione, sudore, respirazione e produzione di urine. L’acqua minima da bere in ventiquattro ore durante la stagione calda si determina sottraendo da questo dato l’acqua alimentare ovvero quella ottenuta attraverso la digestione dei solidi di una precisa sequenza nutrizionale.
in dieta si consiglia l’uso di acqua semplice non gasata con un basso residuo fisso e un pH alcalino. A parità di volume quest’acqua fornisce una maggiore protezione rispetto alle perdite di massa magra (FFM, Fat Free Mass) e fluidi corporei intracellulari (ICW, IntraCellular Water) dovuta al calore. Le integrazioni elettrolitiche per supplementare efficacemente i minerali perduti a causa dei processi di termoregolazione devono essere sempre commisurata al caso. Integratori e dosaggi “ fai da te” e dunque non adeguati alla composizione corporea del soggetto esaminato possono, infatti, essere controproducenti.
La dieta coerente con il trattamento non è applicata solo al fine di ottimizzare il peso forma, ma sopratutto per contenere la risposta infiammatoria e la acidificazione associata a molte patologie. Si tratta di una metodica complessa che considera la scelta del cibo e dello stile di vita parte integrante di una terapia. Una dieta coerente con il trattamento si associa efficacemente a terapia farmacologica consentendo di ridurne il dosaggio, motivo evidente per il quale è spesso banalizzata e trascurata nelle prescrizioni. La dieta coerente è anche uno strumento di prevenzione importante per molte malattie. Cibo e cura sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite dieta è integrativo e non sostitutivo di altri strumenti di terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici, assicurandosi che operi le scelte in terapia tramite l’ analisi della composizione corporea. Il trattamento in dieta del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello